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lunedì 1 giugno 2009

Linguaggi pubblicitari

Come afferma Eco, " la comunicazione pubblicitaria è una dei più degni eredi di quella tecnica della persuasione nata oltre duemila anni fa non solo essa conserva inalterati e correttamente applicati tutti gli espedienti retorici , ma possiede anche tuttora quel suo valore originario di arma offensiva che la rende il più efficace strumento di convincimento nei confronti del potenziale acquirente : essa è l’arma e l’anima del commercio>>. Pubblicità intesa dunque come un’attività a scopo persuasivo , che viene utilizzata dai moderni mass media, e il cui principale obbiettivo è quello di far prendere coscienza a una massa più o meno grande ed eterogenea dell’esistenza di un prodotto , di un servizio, di un bene da acquistare.

Come si potrebbe far conoscere un bene o un servizio se non si comunicasse la sua presenza all’interno del mercato?? Gli anni ottanta sono stati quelli dall’apoteosi della comunicazione pubblicitaria: il boom degli audiovisivi e della telematica e la globalizzazione degli scambi commerciali hanno accompagnato le trasformazioni del mercato e del modo di fare comunicazione, andare incontro ai desideri della clientela vuol dire ora dover inventare di continuo nuovi prodotti , con una propria personalità di marca e un immagine ben delineata. La marca viene ad assumere una connotazione simbolica ed emotiva,e messaggi pubblicitari puntano a questo piuttosto che alle valenze funzionali del prodotto,. I sostenitori della “pubblicità emozionale” credono che la pubblicità abbia oltre che scopo informativo, anche valenze simboliche, e che si debba mirare a creare atmosfere e sensazioni o anche divertire, spingendo all’acquisto attraverso le motivazioni e le pulsioni meno fredde e razionali del pubblico, uno degli assettori di questo tipo di pubblicità fu Jacques Sèguelà. La pubblicità fa leva sulle cariche simboliche ed emozionali dei prodotti e non si limita più a informare sul prodotto, mira piuttosto a sedurre l’acquirente, a conquistarlo. Con l’aumento del numero di produttori che hanno deciso di basare la loro politica commerciale sul “dialogo” con i consumatori insorge il problema legato alla difficoltà di risaltare nella confusione dei tanti messaggi.


2 commenti:

  1. Cara...alla fine è vero che la pubblicità è sinonimo di persuasione,guardi una cosa e t'innamori,convinat che quel prodotto faccia lo stesso effetto a te di quello che ha fatto alla ragazza in tv. Come i classici jeans bottom-up,ti illudi che spendendo 300 euro qualcuno si girerà a guardare il tuo fondoschiena e soprattutto si gireranno quei figoni e inveceeeee noooooooo povera illusa..ahahaha Cmq alla fine io ho chiuso con le spese folli..Ora smettila pure tu..Buon lavoro..

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  2. ahahahahah a propostio di....shopping ritengo sia l'unica cura al mio malessere quotidiano ahahahah...cmq a proposito di questo scrivero a breve sul tuo blog cara!!!

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Qui il vostro parere.....

My Avatar....!!!!

Cosa pensate ....quando la pubblicita arriva nel momento di > suspense del vostro film pref.?

Della pubblicità della Lines con la scenetta della ruota nel provino!!!

Del modello sulla barca nella pubblicità di Dolce&Gabbana Light Blue!